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Descrizione prodotto

Perché seminare nel semenzaio?
Anticipare la semina
Il semenzaio è un luogo riparato, dove è possibile seminare qualche settimana prima rispetto alla semina diretta, poiché la temperatura interna è più alta.
Ottimizzare lo spazio nell’orto
Col fatto che le piantine trascorrono la prima fase della loro vita dentro il semenzaio, tengono occupate le aiuole dell’orto per un tempo più breve, e queste possono essere sfruttate per altre colture in precedenza. Pensiamo a tutte quelle specie che si trapiantano solo a fine aprile o a maggio, ad esempio le zucche: se le seminassimo direttamente nell’orto dovremmo farlo all’inizio di aprile, e lo spazio sarebbe quindi occupato già un mese prima, non consentendo magari di coltivare spinaci o insalatine su quello stesso spazio in precedenza.
Selezionare delle piantine
In primo luogo possiamo seminare più piantine di quelle che realmente servono nell’orto, in questo modo quando saranno pronte avremo la possibilità di scegliere le migliori e quelle sviluppate più uniformemente.
Risparmio economico
Come ultimo fattore da considerare, ma non meno importante, c’è il risparmio sull’acquisto delle piantine, che ripagherà presto il piccolo investimento iniziale per allestire la struttura.
Nascita di una pianta

Come seminare le piantine
Ci sono specie a seme grande, come le zucchine e i cetrioli, per le quali la semina è molto semplice. In ogni foro delle vaschette di semina, riempito completamente di terriccio, possiamo mettere un seme singolo da cui nascerà una piantina.
Per le specie a seme minuto, come le lattughe, i cavoli, le cicorie o i peperoni, conviene fare la “seminiera”, ovvero spargere sul terriccio bagnato in una vaschetta tanti semi da coprire poi con un sottile strato di terra passata al setaccio.
Nasceranno tante piantine che sottoporremo presto a ripicchettatura, la tecnica che consiste nell’estrarre delicatamente le piantine e ripiantarle in nuovi contenitori con terriccio, ciascuna nel proprio scomparto di vaschetta.
Questa operazione va fatta quando le piantine sono molto piccole e hanno una radice lunga ma ancora poco ramificata. Per la ripicchettatura ci aiutiamo con un bastoncino per spingere delicatamente la radice della piantina nel terriccio. Le piantine di solito attecchiscono senza problemi e crescono indipendenti le une dalle altre, ciascuna col proprio pane di terra.
C’è anche chi le lascia crescere tutte insieme e le separa solo al momento del trapianto, ma in genere le piantine cresciute tutte insieme hanno un aspetto un po’ filato, perché si sono sottratte luce a vicenda.
Ricordatevi di mettere delle etichette che segnalino quale ortaggio avete seminato in ogni vasetto, potete anche farne di molto carine.

Quali ortaggi sono adatti al semenzaio?
Si prestano molto bene al trapianto tutte le cucurbitacee: zucca, zucchina, melone, anguria e cetriolo. La tecnica è valida anche per peperone, peperoncino, melanzana, pomodoro, lattughe da cespo, bietola, sedano, cavoli e altri ortaggi ancora.
In genere si trapiantano quelle specie che vanno messe a distanze ben definite nell’orto, mentre sarebbe meno comodo per le specie che si mettono a fila continua, come rucola e prezzemolo, o piselli e fagioli, perché in questo modo servirebbero troppe piantine e quindi tanto vale fare la semina diretta a file.
Per carote e ravanelli il trapianto è sconsigliato perché l’attecchimento delle piantine risulta difficoltoso, essendo specie da radice è meglio la semina diretta nell’orto, in modo da ottenere una verdura più regolare e di buona pezzatura.

Substrato: quale terriccio usare
Per i substrati è bene non scegliere il classico terriccio universale, perché contiene un po’ di materiale grossolano, non funzionale a mettere i semi di piccola dimensione in vasetto. Il terriccio professionale per le semine è più fine e per questo migliore, ma col tempo possiamo anche imparare a usare meno terriccio miscelandolo a terra e compost, entrambi preventivamente setacciati.
Una buona ricetta per auto produrre il terriccio da semina è miscelare terra di orto, sabbia silicea e torba bruna (si può fare un terzo per ogni componente).
Anche l’uso di humus di lombrico nel substrato è positivo, oltre a nutrire aiuta il radicamento.
Semenzaio Herbaria

Dopo la semina
Vediamo quali cure occorre avere in semenzaio dopo aver messo il seme, in modo da favorire la germogliazione e poi da lasciar sviluppare correttamente le piantine.
Le piantine vanno annaffiate con l’annaffiatoio munito di doccia, per un getto delicato, si può anche usare un nebulizzatore. Le irrigazioni non devono essere per forza quotidiane perché dipendono dalle condizioni climatiche. In primavera ci sono periodi molto umidi e ancora freddi durante i quali il terriccio delle piantine non si asciuga ogni giorno, così come capitano invece giornate molto calde e assolate durante le quali può rivelarsi necessario annaffiare due volte al giorno. Le uniche regole certe sono quelle di controllare e osservare bene lo stato del terriccio e delle piantine e irrigare al bisogno, preferendo le ore fresche della giornata per farlo.
Le precauzioni da adottare per la cura delle piantine in semenzaio sono fondamentalmente due:
- Annaffiare con acqua a temperatura ambiente, tenendo un recipiente pieno all’interno del semenzaio oppure miscelando l’acqua del rubinetto in modo da ottenerla tiepida. L’acqua fredda infatti può indurre stress alle piantine;
- Arieggiare il semenzaio durante le giornate calde, aprendo tutte le aperture per far circolare l’aria ed evitare la condensa. La sera comunque è sempre bene richiudere la struttura.